LA TENUTA
SUL LAGO
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IL RIFUGIO
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L’ATTICO
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TRENTO
LA DIMORA
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MANTOVA
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VICENZA
L’AGENZIA
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BOLZANO
L’ANTICA
CASA COLONICA
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MACERATA
LA VILLA
PANORAMICA
VILLAMONTAGNA
TRENTO
LA RESIDENZA
IN LEGNO
SALCEDO
VICENZA
P a s s i d i b i o a r c h i t e t t u r a c o n t e m p o r a n e a
NUMERO 05 | OTTOBRE 2015
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Interni essenziali, ma densi di pensiero e passione,
dove abitano fondendosi anima e intelligenza.
UNA CONVIVIALE NOBILTÀ
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che sa il classico “porto di mare, con
bambini liberi di giocare e un viavai continuo
e vivace di ragazzi e amici. Di cui Dolcerivo
custodirà, rivelandole, le tracce preziose.
Sempre in legno anche i mobili e le travi a
vista, trascolorate dalla laccatura, a voler
esaltare l'elemento più pregiato, il rovere
nodoso del pavimento. Con una lavorazione
di superficie spazzolata e temprato dal trat-
tamento termico Thermowood.
Dopo un inizio di progettazione così partico-
lare, il finale dei lavori non poteva che esse-
re a sorpresa. Dopo la posa, il progettista
chiede se di quel Dolcerivo sia rimasto qual-
cosa, senza specificare altro. Passa qualche
giorno ed ecco che ricompare con un magni-
fico tavolo da pranzo di 140 per 240 centi-
metri, a dodici sedute. Lo stesso legno su
cui si cammina, si gioca e si vive, è tal-
mente nobile che può essere quello del
momento e nel luogo di massima unione
di una casa, il convivio.
INTERNI ESSENZIALI MA DENSI DI PENSIERO E PASSIONE, DOVE ABITANO FONDENDOSI ANIMA E INTELLIGENZA
1 Delicati contrasti di colore si rincorrono partendo
dall'elemento di arredo più nobile, il rovere chiaro
che fornisce a ogni ambiente, con eleganza, la base
su cui svilupparsi.
2 La preziosa essenza Dolcerivo è sapientemente
impiegata anche per realizzare la grande tavola
da pranzo, cuore dell'abitazione, disegnata
su misura e realizzata con un'essenza 100%
biocompatibile.
3 Il tappeto ligneo in Dolcerivo corre ininterrotto
in ogni stanza, ogni volta ricreando nuove
suggestioni, ma sempre privilegiando il comfort
e la libertà di movimenti negli spazi.
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UNA C
ONVIVIALE NOBIL
P
rima il pavimento e i mobili, poi la casa.
Siamo a Trento, nella parte della città
che va a dissolversi nel verde di una della
sue valli. È qui che la ristrutturazione di un
appartamento vede una genesi assoluta-
mente particolare. Quello che era originaria-
mente un sottotetto viene trasformato in
studio professionale, finché i titolari non
decidono di “trasferirci” la propria abitazio-
ne. Iniziando dall'arredo, creato pezzo per
pezzo dall'interior designer Dario Pretto.
Elementi già pensati anche per definire gli
spazi e sfruttarli nel modo più razionale
possibile. La divisione con interpareti viene
effettuata solo successivamente. Ma prima
di tutto ciò, la decisione, ferma e convinta,
dell'uso del legno per i pavimenti. «Gda
vent'anni abitavo in una casa con l’intera
pavimentazione, anche quella della sala da
bagno e cucina, in legno – spiega la proprie-
taria –. Un materiale che avevo fortemente
voluto, in un'epoca in cui gli stessi posatori
si mostravano spesso scettici. Per la nostra
ristrutturazione, pe, non avevo ancora
idea di quale legno scegliere di preciso».
Finché, eccolo, il colpo di fulmine: Dolcerivo
della collezione Luci di Fiemme. Una deci-
sione istintiva dopo una visita in Val di Fi-
emme. Quel rovere limpido, oscillante fra il
rosato e il nocciola, dal calore quasi rappre-
so ma perenne, diventa così la base su cui
si sviluppano tutte le declinazioni e le tinte
di questo progetto accurato e intenso, mi-
nimale ma caldo e accogliente. In definiti-
va, profondamente umano. E quindi salu-
bre, biocompatibile. Perfetto per una casa
«
La
semplicità è una complessi-
tà risolta»: una frase di Costantin
Brancusi che Dario Pretto tiene
sempre a mente. Quarantasei
anni, di Valdagno nel Vicentino,
si definisce un autodidatta che
ha costruito la propria esperienza
di arredatore giorno dopo giorno,
prima presso importanti store del
settore, poi da libero professio-
nista. Si occupa principalmente
di progettazione di interni e, da
qualche anno, di esterni, ma an-
che di design di mobili ed elementi
d'arredo: fra l'altro, ha appena bre-
vettato una maniglia. Ha proget-
tato negozi, pubblici esercizi, studi
professionali, abitazioni in Italia
e all'estero. I suoi lavori parlano
di semplicie cura del dettaglio,
anche quello percepibile solo a li-
vello inconscio. Sempre alla ricerca
dell'equilibrio attraverso le giuste
proporzioni, i pesi e i materiali.
INTE RIOR DES IGNER
DARIO
PRETTO
donare pulizia formale
che lasci libera la mente
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3
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UNA CONVIVIALE NOBIL
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La scelta nodosa, la lavorazione spazzolata
e il trattamento ad olio Fiemme 3000 BioPlus
definiscono la personalità di questo pavimento,
scelto per essere il vero protagonista dell'intera
ristrutturazione.
5 Dolcerivo, un’essenza che non teme alcuna
declinazione d’impiego grazie al trattamento
Thermowood a garanzia di resistenza e durata,
è assolutamente perfetta anche per le zone più
umide come la sala da bagno.
6 Una ristrutturazione che attraverso Dolcerivo
ha la sua personale storia da raccontare: in questo
progetto tutto si è sviluppato proprio partendo
dalla pavimentazione in legno di Fiemme 3000.
Serie
Luci di Fiemme
Essenza
Dolcerivo
Scelta
Nodoso
Lavorazione
Spazzolato
Trattamento
Oliato Fiemme 3000
BioPlus
FOCU S
CARTA DIDENTITÀ
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4
6
INTERNI ESSENZIALI MA DENSI DI PENSIERO E PASSIONE, DOVE ABITANO FONDENDOSI ANIMA E INTELLIGENZA
IL MEGLIO
I
NVECE DEL TROPPO
Parole dordine:
s
emplicità, condivisione, coerenza
I.D. PRETTO, COSA SIGNIFICA UN PROGETTO COME QUESTO PER
UN INTERIOR DESIGNER?
Ovviamente è una grande occasione di esprimere delle idee. Non tanto, o non
solo, quelle del progettista, ma quelle che nascono dalle necessità, dai deside-
ri e dai sentimenti di chi nella casa poi abiterà. Certo, è indispensabile una
identità di vedute con la committenza, che in questo caso abbiamo subito rag-
giunto. Ci siamo riconosciuti nell'amore per la semplicità e la coerenza: degli
stili, degli spazi, degli ambienti pur nei loro usi diversi. E poi ci univa la prefe-
renza verso forme pulite, ma dense di pensiero e passione. Nulla in evidenza,
ma tutto diventa importante tramite la funzionalità.
COME HA CONOSCIUTO FIEMME 3000?
Conoscevo l'azienda per la qualità superiore dei materiali, la cura delle finiture,
l'attenzione ai fattori di biocompatibilità. Tutto ciò si adattava perfettamente
al progetto e alle richieste dei clienti. Anche la posa flottante è stata preferita
per non voler impiegare collanti, del resto controindicati anche dall'impiantisti-
ca. Infatti, sotto il pavimento c'è un impianto sia riscaldante che rinfrescante:
il nostro legno quindi “respira” in continuazione. Un respiro assolutamente
sano, date le caratteristiche di Fiemme 3000.
LA MEDESIMA ESSENZA IN TUTTI GLI AMBIENTI. COME MAI?
Di nuovo, per coerenza. Perché né io né i proprietari amiamo gli ambienti che
non dialogano fra loro. Ricercavamo anzi il contrario: cioè che gli spazi e gli
elementi avessero fra loro relazioni tanto profonde quanto lucide. Fino a solu-
zioni anche originali, come il bagno che è praticamente all'interno di una stube.
Pur forte di carattere, questa essenza di Fiemme 3000 possiede una versatili-
che lo rende ideale anche per operazioni inusuali.
E IL GRANDE TAVOLO REALIZZATO CON LO STESSO
DOLCERIVO
DEL PAVIMENTO?
Un altro concetto che condivido con Fiemme 3000 è l'avversione agli sprechi.
Sarebbe stato imperdonabile non usare quelle rimanenze di una materia tanto
preziosa. Come sempre, mi è piaciuto anche il gioco dei concetti che questa
idea comportava: la superficie “più bassa” diventa anche la più “alta”, quella
dove si mangia, si conversa, ci si riunisce. È ciò cui aspiro nel mio lavoro: realiz-
zare qualcosa che abbia sia anima che intelligenza.
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